L’estate scoppia con tutto il suo calore e si cerca refrigerio in casa. Accendiamo il condizionatore, pronti a goderci il fresco, ma non funziona come dovrebbe: un disagio pari al riscaldamento rotto in inverno. Quali sono i motivi che provocano questa fastidiosa situazione? Scopriamoli insieme. 

Perché il condizionatore non fa più aria fredda?

È uno degli imprevisti che si materializzano spesso, ma non sempre, quando si accende il condizionatore per la prima volta dopo tanto tempo. Non produce più aria fredda o comunque non funziona correttamente. Il tanto ambito comfort mentre le temperature salgono vertiginosamente sembra trasformarsi in un sogno irrealizzabile.

Sono diversi i motivi per cui il condizionatore non fa più aria fredda e conoscerli aiuta a capire come intervenire.

1. La mancanza del gas refrigerante è tra le cause principali. Il condizionatore è acceso, ma l’aria condizionata non parte. È un’ipotesi che si verifica quando il gas scende sotto il livello previsto dal modello in uso. 
2. Ad incidere sulla scarsa performance potrebbe essere anche l’unità esterna, intasata da polvere e sporcizia che si sono accumulate nel tempo. L’unità esterna elimina il calore proveniente dall’ambiente interno. Se l’azione è impedita dagli accumuli, il risultato è minimo se non del tutto nullo e il condizionatore non raffredda. 
3. Allo stesso modo il contrattempo può essere legato all’unità interna e alla sua ridotta ventilazione. I filtri non sono puliti, soprattutto per colpa della polvere e viene soffiata meno aria fredda del solito. La pulizia dei filtri è un’operazione da ripetere con puntualità per non incappare nuovamente in questa situazione.
4. Oltre ai filtri, anche la ventola può rimanere intasata, diminuendo la portata d’aria dell’unità interna, o avere un guasto che determina un’anomalia nel funzionamento. 
5. Un’ultima causa, infine, può essere sotto i nostri occhi: le impostazioni sul telecomando sono sbagliate. Il condizionatore può essere utilizzato d’inverno per produrre aria calda e alla prima accensione estiva i settaggi possono essere rimasti gli stessi. Basta vedere cosa indica il display del dispositivo.

Il condizionatore, come la caldaia o un altro generatore di calore, richiede la dovuta attenzione da parte degli utenti e la supervisione di un tecnico specializzato per intervenire in caso di guasti e malfunzionamenti.  

È fondamentale affidarsi alle competenze di un professionista qualificato specialmente per la ricarica del gas. Infatti deve essere in possesso della certificazione F-Gas che attesta l’idoneità a gestire i gas fluorurati. Con questo termine sono indicate le sostanze chimiche artificiali che impattano sull’ambiente e sull’effetto serra. 

Come si fa a capire se il condizionatore non ha il gas

Come indicato in precedenza, il basso livello di gas refrigerante è tra i motivi principali per la mancanza di aria fredda. Il gas è inodore e incolore: non lascia una traccia chiara per capire se manca il gas nel condizionatore e per valutare a prima vista il suo livello. 

Un motivo in più per richiedere l’intervento di un tecnico specializzato. 

D’altra parte, un indizio per l’utente è la presenza di ghiaccio sulle tubazioni vicine all’unità esterna, provocato dalla bassa temperatura del refrigerante. L’impianto non è quindi in grado di rinfrescare gli ambienti perché il refrigerante non circola regolarmente. 

Prima di procedere con una ricarica è però importante un controllo completo da parte di un tecnico professionista. Il livello basso può infatti derivare anche da:

• guasti nelle tubazioni;
• problemi allo scambiatore, che serve per raffreddare liquidi e gas con un consumo minimo di energia. 

L’usura piuttosto che fessure o crepe compromettono il funzionamento del condizionatore. Effettuare una ricarica sarebbe dunque un passaggio inutile se poi la perdita è destinata a continuare.

Le competenze di un esperto evitano infine che l’azione di ricarica venga effettuata in modo non corretto.

Come mai dal condizionatore esce aria calda?

La mancanza di gas determina l’emissione di aria calda o comunque tiepida dal condizionatore. 

Se quindi il livello del gas è troppo basso perché sta finendo o perché ci sono delle perdite nell’impianto, la piacevole sensazione di fresco resta solo un desiderio non esaudito. 

È bene ricordare che il gas refrigerante ha una durata medio-lunga, superiore ai dieci anni. 

In assenza di perdite, bisogna approfondire l’analisi delle cause e controllare che la ventola non sia guasta. Se emette aria fresca in misura minore, per il condizionatore diventa difficile raffreddare l’ambiente interno e il generatore emette aria calda. 

Va considerato che, trovandosi nell’unità esterna, elementi esterni possono concorrere al suo cattivo funzionamento: non solo la polvere raccolta con il tempo, ma anche qualche detrito che è riuscito ad infilarsi nella struttura.

Pulizia e revisione vanno condotte sempre da un tecnico qualificato perché il suo intervento aiuta a comprendere il vero motivo del malfunzionamento e a individuare eventuali rotture.

Quando il condizionatore va in blocco?

Il condizionatore può essere soggetto anche ad un blocco. A segnalarlo è spesso una spia sul display del generatore. 

Le cause comprendono:

• un sovraccarico elettrico che danneggia la scheda interna;
• i filtri sporchi dell’unità interna.

In quest’ultimo caso, dopo aver spento il condizionatore i filtri vanno tolti dall’unità interna e puliti. Dopo aver eliminato residui e polvere, vanno sciacquati con cura e poi lasciati asciugare all’aria aperta, prima di rimontarli. 

Il sovraccarico deriva da un collegamento non corretto al sistema elettrico o da interruzioni all’energia di casa. Non si può rimediare da soli: bisogna contattare immediatamente un tecnico specializzato.