Ritrovarsi senza riscaldamento e con l’acqua fredda sono due spiacevoli situazioni che si verificano quando la caldaia va in blocco. I motivi possono essere diversi ed è importante sapere cosa fare e come intervenire per risolvere il problema. Scopriamo insieme cause e soluzioni. 

 

 

Cosa si può fare quando la caldaia va in blocco? 

 

Il buono stato della caldaia è fondamentale per un’abitazione, in ogni momento dell’anno. Infatti è grazie ad essa che è possibile far funzionare i termosifoni e produrre l’acqua calda sanitaria. 

Quando si blocca significa che un elemento interno ostacola il suo corretto funzionamento. La caldaia allora si ferma per questioni di sicurezza e prevenire l’insorgere di problemi ancora più complicati e gravi.

Se previsto dal modello in dotazione, sul display viene visualizzato un codice alfanumerico che indica la tipologia di guasto. Di fronte a questo tipo di eventualità, si può consultare il manuale per capire cosa è successo: se è impossibile intervenire da soli, occorre chiamare un tecnico specializzato per evitare ulteriori brutte sorprese.

 

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Quando la caldaia va in blocco è pericolosa?

 

Il blocco della caldaia non rappresenta una situazione di per sé pericolosa perché si verifica proprio nel momento in cui il generatore di calore rileva un malfunzionamento al suo interno. Si attiva come modalità di sicurezza per evitare un peggioramento del suo stato.

D’altra parte riscaldamento e produzione di acqua calda vengono interrotti e dunque è importante individuare quale sia l’origine del blocco.  

Tra le cause più comuni che determinano il blocco della caldaia troviamo:

Analizziamo nel dettaglio di diverse ipotesi. 

  1. Il calcare è uno dei nemici più ostici dei sistemi idraulici e la caldaia può pagarne il prezzo. Le incrostazioni non permettono un regolare passaggio dell’acqua calda che così non raggiunge le pressione sufficiente.
  2. La pressione dell’acqua non deve mai essere né troppo alta né troppo bassa. Ogni caldaia è provvista di manometro: ne indica il livello che deve essere compreso tra un minimo di 1,2 bar e un massimo di 1,5 bar
  3. In alcuni casi il blocco della caldaia è provocato dall’aria eccessiva nei radiatori. La formazione di bolle impediscono il riscaldamento omogeneo dell’acqua e il dispositivo si arresta.
  4. Altri motivi sono legati ai danni del sistema elettrico, dovuti alla mancanza di corrente elettrica, oppure ad un insufficiente tiraggio dei gas di scarico. 

Non va infine esclusa la mancata manutenzione. Per questo motivo è fondamentale sottoporre la caldaia a regolari revisioni e al controllo dei fumi che, salvo diversa indicazione del costruttore, devono avvenire ogni 2 anni.

Affidarsi alle conoscenze e alle competenze di un tecnico specializzato è sempre la soluzione migliore. 

Come sbloccare la caldaia a gas?

 

Le caldaie a gas rappresentano ad oggi la tipologia più diffusa di generatori di calore. Lo sviluppo e le innovazioni tecnologiche hanno permesso di introdurre sul mercato anche le caldaie a condensazione che, a differenza di quelle tradizionali, consentono di recuperare energia dai fumi di scarico. Si riducono così le emissioni di sostanze dannose nell’atmosfera e si ottimizzano i costi. 

È però importante sapere che, con l’approvazione della direttiva europea Case Green, dal 2040 scatta il divieto di installazione di nuove caldaie a combustibili fossili che possono essere sostituite da generatori dotati di tecnologia altamente sostenibile come le pompe di calore. 

Per procedere allo sblocco di una caldaia a gas spesso ci si affida al reset: si preme la spia di arresto per qualche secondo e poi si rilascia il pulsante. In questo modo si cancella la memoria della caldaia che viene riportata allo stato iniziale. È un’ipotesi valida, ma può non bastare.

 

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  • Se il problema è legato alla presenza di calcare, si può porre rimedio con l’aiuto di un idraulico per pulire lo scambiatore e per installare un filtro anticalcare
  • Se invece dipende dalla pressione dell’acqua, è possibile intervenire agendo direttamente sul manometro e riportare la caldaia ai valori normali.
  • Il manometro è utile anche per l’eccessiva aria nei radiatori. Se controllandolo si nota che la pressione indicata è troppo alta, si può aprire la valvola di un termosifone per sfiatarlo.

La caldaia può andare in blocco quando si registra una interruzione della distribuzione di gas. Senza gas la fiamma pilota, che è indispensabile per il funzionamento, non si avvia. 

Il blocco, tuttavia, potrebbe dipendere direttamente dall’ostruzione della valvola del gas che alimenta la caldaia: un’altra ipotesi che richiede l’aiuto di un tecnico specializzato. 

Perché la caldaia non si accende per fare l'acqua calda?

 

Tra gli effetti di una caldaia in blocco c’è la mancata produzione di acqua calda sanitaria: un fastidioso inconveniente che può essere provocato da più fattori.

  • La pressione troppo bassa impedisce alla caldaia di operare come dovrebbe, anche nella produzione di acqua calda. Va quindi riportata nel range ottimale, tra 1,2 e 1,5 bar. 
  • Vanno controllati i valori per la temperatura dell’acqua sanitaria, compresi tra 45° e 55° C. 
  • La presenza di calcare gioca un ruolo importante, dal momento che rende più difficile il raggiungimento dei corretti livelli di pressione. 

Un’ultima ipotesi è da ricercarsi nel termostato, il dispositivo con cui impostare la temperatura desiderata per il riscaldamento e dal quale potrebbe dipendere il blocco della caldaia dopo l’accensione. 

A volte potrebbe essere anche solo una questione di scaricamento delle pile di alimentazione: un contrattempo evitabile con l’installazione di un termostato smart. Grazie alla sua tecnologia avanzata, avvisa per tempo l’utente della necessità di cambiare le pile, inviando una notifica sullo smartphone con cui il termostato intelligente è comodamente gestibile anche a distanza. 

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