Qual è il consumo medio di energia di una famiglia?

Le fluttuazioni del mercato, le tensioni politiche mondiali, i bonus per contenere i costi. Il consumo medio di energia degli utenti italiani sta diventando sempre di più un rebus per molti fattori esterni. Scopriamo da cosa dipende e come gestirlo al meglio.

 

 

Quanti kW si consumano in un mese?

Il consumo di energia elettrica all’interno di una casa dipende anzitutto dal numero di persone che compongono il nucleo familiare. Più è abitata e vissuta, più aumenta. 

  • Un nucleo composto da due persone può far registrare un consumo annuo compreso tra i 2.000 e i 2.700 kWh. Significano mediamente 5,5/7 kWh ogni giorno, per un totale attorno ai 187,5 kWh al mese. Corrisponde al doppio del consumo energetico di una persona che vive da sola con i suoi 1.100 kWh.
  • Per una famiglia di 3 persone, i consumi elettrici arrivano a 8 kWh giornalieri. Mensilmente equivalgono a 240 kWh che diventano 2.880 nel corso di un intero anno.
  • Una famiglia di 4 persone, invece, raggiunge valori tra 8 e 9,5 kWh al giorno, vale a dire all’incirca 262,5 kWh al mese e 3.150 kWh all’anno.

A incidere sull’ammontare sono anche le abitudini di consumo. Chi è particolarmente attento, può frenare i kWh finali, mentre chi è particolarmente sbadato o non presta attenzione all’impatto economico e nemmeno ambientale per l’uso degli elettrodomestici presenti in casa, a fine mese si ritrova con una bolletta pesante.

In questo senso, le istituzioni nazionali e internazionali come l’Unione europea hanno avviato diverse campagne di sensibilizzazione per arrivare ad un uso energetico sempre più consapevole. 

Per calcolare il consumo medio di una famiglia occorre poi tenere in considerazione i diversi momenti dell’anno. In estate, per esempio, entrano in azione i climatizzatori, mentre in inverno e nella brutta stagione funziona con regolarità la caldaia per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli ambienti.

Quali sono gli elettrodomestici che consumano di più?

 

Una panoramica di quelli che sono gli elettrodomestici con un impatto maggiore nel consumo di energia aiuta a valutare eventuali interventi, anche di semplice buon senso, per abbassare i costi.

  • Tra i dispositivi che consumano di più troviamo frigorifero e freezer, che funzionano 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, com’è inevitabile che sia. I consumi medi annui sono di 300 kWh.
  • Non è da meno lo scaldabagno elettrico, con i suoi 1.200/1.500 kWh annui, a seconda anche della quantità di litri in grado di accumulare.  
  • Seguono lavatrice, lavastoviglie e forno a microonde, con consumi compresi annui medi compresi tra i 200 e i 260 kWh. 
  • Il forno elettrico si ferma a 110 kWh. 

Come sottolineato in precedenza, i consumi degli elettrodomestici sono direttamente rapportati al loro utilizzo, tenendo conto della dimensione del nucleo familiare. Immaginando un condizionatore che viene tenuto acceso per almeno 5 ore al giorno nell’arco di 4 mesi, il consumo annuo si attesta attorno ai 450 kWh. 

In un’abitazione che ospita due persone il totale potrebbe per esempio essere ridotto, con una maggiore probabilità che in alcuni momenti della giornata rimanga spento perché nessuno è presente. Se invece la famiglia è composta da quattro componenti, allora è più probabile che qualche residente sia sempre presente in casa e quindi il suo impiego sarà maggiore. 

Nel conteggio dei consumi non si deve trascurare la classe energetica degli elettrodomestici. Come facilmente intuibile, se un apparecchio ha una classe energetica alta, tra le fasce A e B, l’impatto economico sarà inferiore rispetto ad uno con una classe compresa tra E, F e G.  

 

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Quanto consuma un riscaldamento?

 

Elettrodomestici, ma non solo. Per stimare il consumo medio energetico di una famiglia non va escluso il comparto riscaldamento. Quello di una caldaia classica a gas da 24 kW termici può essere incluso tra i 2 e i 12 kWh per un’ora di utilizzo. A ciò si aggiunge il costo del gas, soggetto ad una quotazione decisamente variabile negli ultimi anni. 

Si calcola che il consumo annuale di gas per il riscaldamento sia attorno ai 940 Smc all’anno per Milano per scendere a 800 a Roma e a 370 a Palermo. La sigla Smc indica lo Standard metro cubo, l’unità di misura per calcolare i consumi di gas.

Con questi numeri in mano si può ipotizzare un consumo mensile di 78 Smc nelle grandi città del Nord, 66 Smc a Roma e 30 Smc nei centri del Sud. 

Un’alternativa ad una caldaia tradizionale è quella a condensazione, progettata proprio per ottimizzare il suo rendimento energetico. Si caratterizza infatti per l’elevata efficienza grazie all’impiego del gas di scarico che, sotto forma di vapore acqueo, viene nuovamente utilizzato tanto per il riscaldamento quanto per la produzione di acqua calda sanitaria. Meno gas consumato, più resa.

Sul mercato stanno poi prendendo piede le pompe di calore, che rappresentano un ulteriore passaggio in avanti per ridurre i consumi, con i suoi 0,3/0,4 kW all’ora. Ciò è reso possibile dalla modalità con cui opera. La pompa di calore cattura energia termica dall’ambiente che la circonda: l’aria esterna viene prelevata all’interno dell’impianto, dove un liquido permette di scambiare calore e viene così restituita alla casa sotto forma di riscaldamento o raffrescamento, a seconda della modalità stabilita.

 

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Come impostare il riscaldamento per risparmiare?

 

Attenzione, buone prassi e innovazioni tecnologiche sono gli strumenti a disposizione degli utenti per ottimizzare i costi, senza tagliare eccessivamente i consumi energetici. Se spegnere la luce nelle stanze vuote o evitare di continuare ed aprire in continuazione il frigorifero comportamenti che appartengono di diritto al buon senso, intervenire direttamente sugli ambienti di casa dà una mano ulteriore.

Per quanto riguarda il riscaldamento, basta poco per evitare la dispersione di calore, rimediando agli spifferi ed effettuando la regolare manutenzione e pulizia dei caloriferi. Gli stessi controlli periodici aiutano la caldaia a garantire gli standard di performance, evitando fastidiosi imprevisti che, a lungo andare, si trasformano in problematiche complesse. 

A questi accorgimenti, si aggiunga senza dubbio la domotica che può essere applicata sia alla gestione degli elettrodomestici che ai sistemi di riscaldamento. Le valvole termostatiche wi-fi, abbinate a termostati intelligenti e al monitoraggio da remoto tramite smartphone, sono un chiaro elemento aggiunto per ottenere un comfort termico, contenendo i consumi e rafforzando i risparmi. 

In questo modo il riscaldamento può essere facilmente impostato a seconda dei momenti della giornata, programmandolo perché la casa sia accogliente al rientro e non sprechi energia quando gli abitanti sono fuori.

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